C'è stato un tempo (alla fine degli anni '90) in cui Final Fantasy regnava sovrano nel mondo dei giochi di ruolo (in Europa), ma in Giappone un'altra licenza ha sempre tenuto alta la serie di Squaresoft: Dragon Quest. Una saga la cui prima opera vide la luce nel 1986 su Famicom (NES), e il cui character design fu affidato a un certo Akira Toriyama, da qui l'evidente affiliazione con Dragon Ball.
In questa opera per PS4, interpretiamo quindi un giovane eroe rapidamente designato come l'Illuminato, che lascia il suo villaggio natale per unirsi al re, prima di sperimentare molti colpi di scena. Ovviamente, Dragon Quest XI: The Fighters of Destiny invita i giocatori a un viaggio molto lungo, punteggiato da molti colpi di scena, fasi di esplorazione, una moltitudine di combattimenti a turni e altre celebrazioni tipiche dei giochi di ruolo. .
Se alcune licenze del genere RPG hanno cercato di rinnovarsi nel tempo (a volte senza molto successo …), Dragon Quest è sempre rimasto fedele alle sue radici J-RPG, con un lato un po '"antiquato", palpabile in tutti gli episodi. Nonostante il suo arrivo su PS4, questo Dragon Quest XI non fa eccezione alla regola, e se gli ambienti sono (fortunatamente) più dettagliati che mai, non possiamo che sussultare di fronte ad animazioni a volte molto rigide, e soprattutto ad alcune meccaniche di gioco. che francamente è invecchiato nel 2018.
Tuttavia, la zampa caratteristica di Dragon Quest c'è, con la sua musica molto orecchiabile, i suoi personaggi di grande successo, per non parlare di un sistema di combattimento a turni sicuramente ultra classico, ma che delizierà seguaci del genere.
Una Dragon Quest che richiederà ancora e ancora di procedere a volte ad alcune fasi di livellamento prima di affrontare certi boss, ma siamo abbastanza lontani dalla difficoltà di alcune opere passate. L'opportunità spesso di scatenarsi nel cuore di ambienti molto verdi e molto colorati, in cui è possibile vedere i nemici sullo schermo e decidere (o meno) di impegnarsi in combattimento. Nemici dal design spesso sublime bisogna ammetterlo, a volte con animazioni molto divertenti, Dragon Quest non è il tipo da prendersi (troppo) sul serio.
Contenuti enormi
Ovviamente Dragon Quest XI propone una main quest, peraltro relativamente guidata, alla quale si aggiungeranno tante side quest offerte dai tanti NPC che abitano i vari luoghi visitati. Oltre a fornire un riepilogo della situazione ad ogni inizio del gioco, il gioco mostra chiaramente l'obiettivo da seguire sulla mappa e puoi anche chiedere aiuto alla tua squadra se necessario. È quindi difficile smarrirsi.A questo si aggiunge un albero delle abilità da sbloccare per ogni personaggio, per non parlare di un sistema di combo "ipertoniche" da padroneggiare. Dovrai anche accettare di passare del tempo nella finestra delle impostazioni per lucidare l'equipaggiamento e le armi dei vari eroi. Da notare anche la presenza di una fucina, che permette di creare oggetti / armi in base agli elementi recuperati sul campo di battaglia, nei forzieri, alla fine delle missioni secondarie …
Insomma, c'è chiaramente qualcosa da fare, e questo Occorrono cinquanta ore buone per completare il gioco, o anche di più per scoprire tutti i segreti di questo Dragon Quest XI.
Si noti che questa versione occidentale di Dragon Quest XI beneficia di un doppiaggio in inglese, con ovviamente sottotitoli in francese. Un doppiaggio inedito dunque, che permette di sfruttare un dinamismo più evoluto rispetto alla versione giapponese, anche se la messa in scena è ancora altrettanto lenta. Ci rammarichiamo però che il ritardo tra la release giapponese e quella europea non abbia consentito a Square Enix di correggere i carichi, non necessariamente molto lunghi, ma relativamente numerosi.
Da notare anche che non dovremmo lasciarci ingannare dalle prime ore di gioco, molto lineari, molto interventiste, visto che questo Dragon Quest XI si aprirà davvero da un certo punto, senza mai lasciare il giocatore all'oscuro. quanto all'obiettivo da raggiungere. Infine, nota che il gioco ha anche la buona idea di includere un sistema di salvataggio automatico, oltre a chiese e altri fuochi da campo.
Insomma, un Dragon Quest "vecchio stile" sicuramente, ma comunque molto piacevole dal punto di vista visivo, in particolare grazie a un character design al top e ad alcune ambientazioni molto carine. Salutiamo anche gli sforzi per quanto riguarda la progressione rivisitata rispetto alla versione giapponese, per un lato più accessibile e dinamico.
Il verdetto di HiTech.net
Difficile non lasciarsi sedurre fin dai primi momenti di gioco da questo Dragon Quest XI, grazie in particolare ad ambientazioni coloratissime, personaggi di grande successo e una messa in scena molto apprezzabile. Certo, le prime ore sono molto interventiste, e il gioco offre una sfida abbastanza limitata, ma ci fa un vero piacere assaporare questa grande avventura, mai frustrante con il joystick in mano.Apprezziamo anche le meccaniche di combattimento vecchio stile (questo buon vecchio a turni), le evoluzioni dei personaggi, per non parlare dei combattimenti che possiamo decidere di evitare (nessun combattimento casuale qui), con il rischio. sicuro di trovarsi in difficoltà ad affrontare il capo. Insomma, un ottimo J-RPG, con alcune mancanze ovviamente, soprattutto in termini di messa in scena, ma con un lato "old school modernizzato" molto apprezzabile per chi ama il genere pur rimanendo accessibile ai neofiti.
Dragon Quest XI: Fighters of Destiny
8Maggior parte
- Direzione artistica globale
- Personaggi accattivanti e di successo
- La vecchia scuola, ma il moderno sistema di combattimento
- Modifiche rispetto alla versione giapponese
- Durata della vita impressionante
I minori
- La mancanza di sfida che deluderà alcuni
- Alcuni elementi piuttosto antiquati (e non "vecchia scuola")
- La messa in scena è abbastanza morbida
- Maggior parte
- I minori
- Dettagli
- Direzione artistica globale
- Personaggi accattivanti e di successo
- La vecchia scuola, ma il moderno sistema di combattimento
- Modifiche rispetto alla versione giapponese
- Durata della vita impressionante
- La mancanza di sfida che deluderà alcuni
- Alcuni elementi piuttosto antiquati (e non "vecchia scuola")
- La messa in scena è abbastanza morbida